Un tempo il fenomeno dell’escursionismo, individuale oppure di gruppo, era relegato a pochi sportivi ed amanti della montagna: oggi, fortunatamente, questa sana passione è sempre più socialmente e culturalmente diffusa. Gruppi di persone di diverse età e preparazione, infatti, desiderano immergersi nella natura in alta quota per godere di panorami meravigliosi e di fresca aria pulita, lontani dal caos quotidiano.
Con l’aumento delle escursioni, purtroppo sono aumentate anche le persone che si perdono in montagna, anche se il fenomeno può riguardare persino gli escursionisti professionisti dello sport. Per evitare malaugurate e complesse operazioni di recupero e salvataggio, scopriamo sette intelligenti modi per perdersi tra le valli senza perdersi in montagna veramente, riferendoci soprattutto alle regole ed alle raccomandazioni del Club Alpino Italiano (C.A.I.).
Non fare escursioni in solitudine
La prima regola è non andare mai da soli anche con l’intento di fare delle escursioni semplici nel bosco, seguendo un percorso senza sapere ove conduce. Anche i sentieri più facili e apparentemente brevi o in buone condizioni possono rivelarsi in realtà angusti. Non solo: una caudata accidentale, dovuta a terreno friabile o ad una storta, può capitare a chiunque. Quando si è soli, il rischio di non ricevere aiuto in tempo utile è maggiore.
Sempre avere con sé una mappa
Che sia turistica o topografica, acquistare online le mappe dei sentieri di montagna da portarsi sempre con sé è fondamentale per non perdersi in montagna. La diffusione della tecnologia ci ha portato a fidarci poco del nostro istinto e del nostro orientamento, dunque è sempre meglio avere con sé dei riferimenti precisi, che possano rassicurarci e aiutarci nei momenti più complessi delle escursioni ad alta quota.
Sempre affidarsi ai cartelli
Le indicazioni che parlano di percorsi e sentieri (spesso identificabili semplicemente attraverso colori e numeri) sono da seguire con fiducia. Se avete la fortuna di incontrare qualcuno durante l’escursione, chiedete sempre conferma della strada – soprattutto a gente del luogo. Alcuni sentieri che portano a cascate o a luoghi specifici possiedono cartelli facilmente riconoscibili.
Non affidarsi troppo al cellulare
Una volta persi tra le montagne, il cellulare può diventare inutile se non c’è più campo o se la batteria si scarica. È realmente prudente, se bisogna effettuare una lunga camminata, portare con sé una batteria di ricambio ma anche una SIM in più, con diverso gestore, sperando che almeno questo abbia segnale in luoghi dove la SIM principale non ce l’ha.
Diffidare del GPS
Molti credono che il cellulare possa fungere da mappa precisa: sbagliato! Usare il GPS non è la soluzione appropriata alle escursioni in montagna. Molte persone addirittura si perdono perché fanno completo affidamento sul segnale GPS e questo, spesso poco preciso nelle alte quote, fa perdere loro il sentiero, a volte facendoli disorientare.
Informare qualcuno del sentiero che si farà
Il C.A.I. è ben chiaro su questo punto: ogni volta che si va a fare un’escursione, anche se di gruppo, informare un qualche amico, parente o conoscente del preciso percorso che si vuole fare, di quanto tempo si pensa di impiegare e della data di rientro. Questo è essenziale perché talvolta, in fase di ricerca dei dispersi, i soccorritori sprecano tantissimo tempo solo per capire il percorso generico che l’escursionista ha intrapreso. Fornire a priori tali informazioni aiuta voi e gli altri.
Non lasciare mai il gruppo
Durante un’escursione di gruppo è normale che ci si dispera un poco, perché tante persone hanno ritmi diversi e bisogni differenti. Nonostante questo, durante un’escursione con altre persone è essenziale non lasciare mai il gruppo, accordarsi sui riposi comuni e cercare perlomeno di restare in vista per tutto il tempo. Molto spesso, si creano problemi perché qualche componente si allontana perché più veloce o preso dall’entusiasmo e poi, sbagliando sentiero, è possibile accorgersi di essersi persi anche molti chilometri troppo tardi.